ITALIANO / ROMENO
La trentesima domenica dopo Pentecoste – il ricco notabile (Lc 18:18-26)
Siamo alla 30ª domenica dopo Pentecoste, la seconda domenica della Quaresima della Natività del Signore di quest’anno, giorno in cui leggiamo il Vangelo del capitolo 18 di Luca, sulla parabola del ricco notabile e l’osservanza dei comandamenti.
In primo luogo, il Salvatore rimprovera il giovane notabile per averlo chiamato “buon maestro”. Il Salvatore prese subito questo argomento perché sapeva che se davvero il giovane avesse pensato che Gesù era buono, allora lo avrebbe seguito, avrebbe venduto tutti i suoi averi e lo avrebbe seguito. Cristo Salvatore ci mostra in questo modo di stare attenti a non dire parole troppo grandi senza sentirle nell’anima. Questo discorso del ricco notabile mostra una cortesia superficiale. Il Salvatore non rifiuta questa forma di saluto perché non si considera buono, ma perché vuole far venir fuori le vere intenzioni del giovane, per indagare se davvero sta vivendo ciò che dice.
Per comprendere la bontà di Dio dobbiamo guardare prima alle opere del Salvatore Cristo e poi alle nostre opere. Noi esseri umani ci arrabbiamo molto quando i nostri diritti fondamentali vengono limitati. Ci arrabbiamo, facciamo scioperi, passiamo improvvisamente da brave persone a violenti. Cristo Salvatore, imprigionato, deriso, crocifisso e ucciso dagli uomini, non ha cambiato la sua bontà verso gli uomini, ma è rimasto buono fino alla fine e dopo la sua vita terrena: “Signore, perdona loro perché non sanno quello che fanno” (Luca 23:34).
Un’altra cosa su cui il Vangelo di oggi ci invita a riflettere è perché Cristo Salvatore dice loro che devono seguire solo una parte dei comandamenti per ereditare il Regno di Dio, cioè dal quinto al decimo comandamento. Perché il Salvatore non ha elencato tutti e dieci i comandamenti? Perché ha detto solo una parte di loro? Onora tuo padre e tua madre, non uccidere, non commettere adulterio, non mentire e non rubare, non testimoniare il falso contro il tuo prossimo? In realtà, il Salvatore Cristo ci chiama a tre passi di pace che portano gioia e allegria all’anima. Seguire i comandamenti di Dio significa calmare la coscienza, vivere la vera vita e garantirsi l’eredità del regno eterno. Chi non osserva i comandamenti di Dio non può avere pace dell’anima in questo mondo, né può essere accolto nel Regno eterno se continua a essere legato a questa terra dalle passioni e dalle azioni malvagie.
Chi ruba non può avere pace, vive quasi un inferno, pensa tutto il giorno a come non farsi scoprire, a come avere un àlibi per quando viene interrogato. Chi uccide è lo stesso, non ha pace per tutta la vita. Chi tradisce la moglie o il marito, non è tranquillo e vive sempre in un rimprovero di coscienza e di paura. Chi non onora i propri genitori e li deride, poi non potrà mai più perdonarsi.
Il Salvatore Cristo sa che per noi uomini è molto difficile seguire i comandamenti. Non ha chiesto a questo ricco notabile, e non chiede a noi, di seguire i comandamenti solo per ricevere il Regno eterno, ma sta cercando di mostrarci che, se seguiamo questi comandamenti, inizieremo a sperimentare la gioia del Regno eterno già da questa terra. Cristo Salvatore mette davanti a questo ricco sovrano gli ultimi sei comandamenti, perché in generale gli ebrei di quel tempo osservavano i primi quattro comandamenti che erano strettamente legati alla fede in Dio: Io sono il Signore Dio tuo; non avrai altri dèi all’infuori di me; non ti farai alcuna immagine scolpita, né alcuna somiglianza, e non le adorerai; non nominare il nome del Signore Dio tuo invano; ricorda il giorno del Signore e osservalo. I primi quattro comandamenti riguardano il tentativo di avere una relazione con Dio e questo è un primo passo che tutti noi dobbiamo compiere: avere piena fiducia in Dio, non importa quanto sia difficile, e non rinunciare alla fiducia in Dio.
La seconda fase è proprio ciò che Cristo Salvatore chiede al giovane ricco, ovvero di osservare i comandamenti di Dio. Chi segue i comandamenti di Dio potrà avere un’anima pura per ricevere Dio.
La terza fase è in realtà la semplificazione della vita, la riduzione all’essenziale. Dopo aver cercato di osservare i comandamenti di Dio, siamo chiamati a questa semplificazione della vita, come Cristo chiese al giovane ricco di vendere i suoi beni e di seguirLo. Il Signore non chiede a tutti noi di farlo; molti di noi non possono nemmeno dire di avere beni da vendere. Ma il Signore intende dire qualcos’altro. Vuole dirci che, dopo aver riposto la nostra totale fiducia nel Signore e dopo esserci sforzati di seguire i suoi comandamenti e, forse, aver acquisito una parte di grazia e di gioia per i nostri sforzi, dobbiamo rinunciare ad alcune delle nostre preoccupazioni materiali, proprio per non perdere questa ricchezza spirituale, dell’anima, che abbiamo acquisito. Una volta acquisita la gioia spirituale, non sprechiamola e non diamola via in cambio di occupazioni terrene.
Questa esortazione del Salvatore Cristo è quanto mai gradita in questo periodo di digiuno in cui ci troviamo, in cui la nostra attenzione dovrebbe essere rivolta alla vicinanza a Dio, alla vicinanza ai nostri familiari, alle persone che hanno bisogno del nostro aiuto, e a cercare di non perderci nella moltitudine di distrazioni e svaghi che il mondo di oggi, caratterizzato da un eccessivo consumismo, ci suggerisce. Cristo Salvatore ci chiama ad essere come i bambini, ad avere una pulizia e un vivere gioioso del momento, essendo la gioia la ricompensa a Dio per ogni momento ricevuto. L’infanzia è permanente, pura gioia, senza pensieri e preoccupazioni, è abbandono totale nella cura dei genitori e nella cura di Dio. Amen!
A 30-a duminica dupa Rusalii – Dregatorul bogat, pazirea poruncilor (Lc 18, 18-26)
Suntem in duminica a 30-a dupa Rusalii, a doua duminica din Postul Nasterii Domnului din anul acesta, zi in care citim Evanghelia din capitolul 18 de la Luca, despre pilda dregatorului bogat si despre pazirea poruncilor.
Mai intai, Mantuitorul il mustra pe dregator tanar pentru faptul ca il numeste “invatator bun”. Mantuitorul se leaga de acest subiect pentru ca stia ca daca cu adevarat acest dregator il considera bun, atunci l-ar fi urmat, ar fi acceptat sa isi vanda toate averile si sa ii urmeze. Ne arata prin asta Mantuitorul Hristos sa avem grija sa nu spunem cuvinte prea mari fara sa le simtim. Aceasta adresare a dregatorului insemna o bunatate de suprafata, Mantuitorul nu a respins aceasta forma de adresare pentru ca El nu se vedea bun, ci ca sa scoata la suprafata adevarata intentie a dregatorului bogat, sa cerceteze daca acest dregator bogat chiar traieste ceea ce zice.
Pentru a intelege bunatatea lui Dumnezeu e nevoie mai intai sa ne uitam la faptele Mantuitorului Hristos si apoi la faptele noastre. Mantuitorul Hristos, fiind inchis, batjocorit, rastignit si omorat de oameni, nu si-a schimbat bunatatea fata de oameni ci a ramas bun pana la sfarsit si dupa viata pamanteasca: “Doamne, iarta-I pe ei ca nu stiu ce fac” (Luca 23, 34). Noi oamenii ne tulburam tare mult atunci cand ni se restrictioneaza drepturile de baza. Ne suparam, facem greve, dintr-o data din oameni buni, devenim oameni revoltati.
Un alt lucru la care ne cheama Evanghelia de astazi sa ne gandim este, de ce Mantuitorul Hristos ii spune ca ar trebui sa urmeze doar o parte din porunci ca sa mosteneasca Imparatia lui Dumnezeu, respectiv de la porunca a cincea pana la porunca a zecea. De ce nu a enumerat Mantuitorul toate cele zece porunci? De ce a spus doar o parte: Cinsteste pe tatal tau si pe mama ta, sa nu ucizi, sa nu desfranezi, sa nu minti si sa nu furi, sa nu depui marturie mincinoasa impotriva aproapelui. De fapt Mantuitorul Hristos ne cheama catre trei trepte ale linistii care aduc bucuria si vesnicia sufletului. Urmarea poruncilor lui Dumnezeu inseamna linistirea constiintei, trairea adevaratei vieti si garantia mostenirii Imparatiei Vesnice. Cine nu respecta poruncile lui Dumnezeu nu poate avea deloc pace sufleteasca in lumea aceasta si nici nu va putea fi primit in Imparatia Vesnica daca va continua sa fie legat de acest pamant prin patimile si faptele rele.
Cine fura nu poate avea deloc pace, aproape ca traieste un iad, toata ziua se gandeste cum sa nu fie descoperit, se gandeste tot timpul sa aiba un scenariu benefic pentru el atunci cand este intrebat. Cine ucide la fel, nu are pace toata viata. Cine isi insala sotia sau sotul, nu poate avea deloc liniste si va trai permanent intr-o mustrare de constiinta si teama. Cine nu cinsteste pe parintii sai si ii batjocoreste nu isi va putea ierta niciodata acest lucru.
Mantuitorul Hristos stie ca noua oamenilor ne este foarte greu sa urmam poruncile. El nu i-a cerut acestui dregator bogat si nu ne cere noua impunator sa urmam poruncile ca sa primim Imparatia Vesnica, ci incearca sa ne arate ca daca urmam aceste porunci vom incepe sa traim bucuria Imparatiei Vesnice inca de pe acest pamant. Mantuitorul Hristos ii pune in fata acestui dregator bogat ultimele 6 porunci, pentru ca in general, evreii de atunci respectau primele patru porunci care erau legate strict de credinta in Dumnezeu: Eu sunt Domnul Dumnezeul Tau; sa nu ai alti dumnezei afara de Mine; Sa nu-ti faci chip cioplit, nici alta asemanare, nici sa te inchini lor; Sa nu iei numele Domnului Dumnezeului tau in desert; Adu-ti aminte de ziua Domnului si o cinsteste. Primele patru porunci se refera la incercarea de a avea o relatie cu Dumnezeu si aceasta este o prima etapa pe care toti se cuvine sa o implinim. Sa avem incredere deplina in Dumnezeu, oricat de greu ar fi sa nu renuntam la increderea in Dumnezeu.
A doua etapa este chiar ce ii cere Mantuitorul Hristos acestui tanar dregator bogat, sa faca poruncile lui Dumnezeu. Cine urmeaza poruncile lui Dumnezeu va putea avea sufletul curat ca sa il primeasca pe Dumnezeu.
A treia etapa este de fapt simplificarea vietii. Dupa ce ne straduim sa respectam poruncile lu Dumnezeu, suntem chemati la aceasta simplificare a vietii, cum Domnul Hristos i-a cerut acestui tanar dregator bogat sa isi vanda averile si sa ii urmeze. Noua nu cere Domnul la toti sa facem acest lucru, multi dintre noi nici nu pot spune ca au o bogatie pe care sa si-o vanda. Insa altceva vrea sa spuna Domnul. EL vrea sa ne spuna ca dupa ce ne-am pus increderea totala in Domnul si dupa ce ne-am straduit sa ii urmam poruncile si poate ca am dobandit o parte de har si bucurie pentru stradania noastra sa renuntam la o parte din grijile pamantesti tocmai pentru a nu pierde aceasta bogatie spirituala, sufleteasca, pe care am dobandit-o. Dupa ce am agonisit bucuria duhovniceasca, sa nu o risipim si sa nu o dam in schimbul grijilor pamantesti.
Acest indemn al Mantuitorului Hristos este foarte binevenit in aceasta perioada de post in care suntem, in care atentia noastra se cuvine sa fie indreptata spre apropierea de Dumnezeu, apropierea fata de cei din familiile noastre, oamenii care au nevoie de ajutorul nostru, si incercarea de a nu ne rispi in multitudinea de distrageri si distractii pe care le ofera lumea de astazi a consumerismului excesiv.
Mantuitorul Hristos ne cheama sa fim precum copiii, sa avem o curatie si o traire cu bucurie a momentului, bucuria fiind rasplata adusa lui Dumnezeu pentru orice clipa primita. Copilaria este bucuria permanenta, curata, fara ganduri si griji, este lasarea totala in grija parintilor si in grija lui Dumnezeu.
Amin!