Comunità Ortodossa

Lettera pastorale di Arcivescovo e Metropolita Iosif

Pastorale Natale 2023

+ Iosif, Archivescovo e Metropolita

Cari fratelli e sorelle in Cristo, che è nato nella mangiatoia di Betlemme,

La Natività di Gesù Cristo ci porta davanti, ogni volta in modo diverso, ma sempre uguale, l’amore illimitato per noi di Dio Padre, che invia il suo unico Figlio, il Bambino, attraverso la nascita beatissima della Vergine Maria, che i Magi e i pastori trovano nella mangiatoia di Betlemme e mostrano al mondo. La sua venuta ci rivela la verità preannunciata dai profeti: Egli nascerà dall’eternità (cfr. Isaia 7) per vivere la nostra vita e condividere la sua vita e quella di Colui nel cui nome viene, del Padre celeste (cfr. Giovanni 14) insieme allo Spirito Santo, la Santissima Trinità. Il Figlio di Dio diventa Figlio della Vergine e scende per sempre dal cielo alla terra e trasforma la terra in cielo, in tempio, come Sua dimora, come Re del cielo e della terra, attraverso l’umile grotta di Betlemme

Gesù Cristo viene a vivere la nostra vita e si fa piccolo, per renderci grandi; povero, per arricchirci di tutto ciò che ha; umile, per esaltarci; nato nelle tenebre della notte di questo mondo, per innalzarci alla luce; nasce nell’oblio e inosservato da tutti, per innalzarci nella gloria con Lui al cospetto di tutte le schiere celesti; si nutre del latte del bambino, per nutrirci con il cibo celeste.

Gesù bambino nasce per cambiare veramente il volto del mondo e dell’uomo, rendendoci figli di Dio. Vive la nostra vita perché noi possiamo vivere la sua; dimentica se stesso e la sua gloria davanti al mondo, perché noi possiamo essere riempiti della sua gloria, che i discepoli vedranno sul monte Tabor; scende e continua la sua discesa dalla grotta di Betlemme alla grotta del sepolcro e all’inferno, perché noi possiamo risorgere per l’eternità con Lui in cielo, alla destra di Dio Padre, tra lo stupore delle Potenze celesti. Il Signore Gesù Cristo fa e vive tutto questo per noi. Il mistero di Betlemme si rivela come il mistero della nostra salvezza, di tutta l’umanità, verso la quale la città santa, accogliendo l’Emmanuele, volge Dio verso di noi, verso l’umanità, per sempre, così come volge noi uomini verso Dio per sempre.

L’odio e la divisione tra persone e popoli, le guerre e i conflitti armati, le calamità naturali, le inondazioni o la siccità, il freddo o il caldo eccessivo, i terremoti e i fenomeni estremi, la fame e la carestia che stanno prendendo piede in alcune parti del mondo, ci spingono a tornare all’amore che il Bambino Gesù, venuto nel mondo, ci porta. Attraverso il digiuno e la preghiera, il perdono e l’umiltà, la misericordia e l’amore per il prossimo, chiediamo perdono a Dio per la nostra mancanza di misura in tutto. La mancanza di digiuno corporeo, ma anche di digiuno dell’anima, la ricerca dei piaceri attraverso il consumo eccessivo e lo spreco in tutti i settori, che causano in gran parte l’incapacità del nostro pianeta di sopportare e sopportarci, dovrebbe rendere il digiuno e la preghiera per la salvezza del mondo un’abitudine della nostra vita cristiana. “La preghiera è una medicina salvifica, che rimuove il peccato e guarisce dalle colpe”, dice San Nettario di Egin, il taumaturgo.

Chi, se non noi cristiani, che conosciamo il valore del digiuno oggi più che mai, può far evolvere la misura in ogni cosa, essendo una luce per gli altri, secondo la parola del Salvatore stesso, che ci dice: “Voi siete la luce del mondo” (Matteo 5:14). Cosa lasciamo ai figli e alle generazioni che verranno dopo di noi? Facciamo attenzione a non lasciare solo una terra desolata per la mancanza di moderazione e l’avidità di coloro che ora la abitano. Non lasciamo un mondo in cui l’odio e il disprezzo, per se stessi prima di tutto, ma anche per tutti e tutto, guadagnano terreno ogni giorno. Non lasciamo un mondo in cui la Luce di Cristo è nascosta dalla nostra negligenza e dai nostri peccati di cristiani.

Lottiamo per un mondo in cui l’amore che il Bambino di Dio, nato nella grotta degli animali e adagiato nella mangiatoia, ha portato al mondo, sia conosciuto e accolto dal maggior numero possibile di persone. Il cristiano, che ha conosciuto e vive l’amore che Gesù Cristo ci ha donato, è sempre saggio e benevolo, misericordioso e perdonante, gioioso e amorevole, per diventare colui attraverso il quale si vince l’opera del male. Chiediamo a Cristo Signore di impartire anche a noi la forza del suo amore, affinché possiamo vivere nella sua verità, che possiamo condividere con gli uomini del nostro tempo, i nostri figli, senza paura e senza vergogna, attraverso le nostre azioni, affinché il suo amore prevalga nel mondo e attraverso di noi.

Preghiamo affinché le celebrazioni della Natività del Signore, del Nuovo Anno 2023 e del Battesimo del Signore portino salute e salvezza, pace e gioia alla vostra famiglia, alla vostra comunità e a ciascuno di voi, e vi aiutino in ogni opera buona. “Buon anno!”

Bogdan Constantin

Bogdan Constantin