Comunità Ortodossa

Sesta Domenica di Quaresima – L’ingresso al Signore a Gerusalemme

Sesta domenica di Quaresima – Ingresso a Gerusalemme (Gv 12, 1-17)

Siamo alla sesta domenica di Quaresima, la domenica dell’ingresso a Gerusalemme. Da questa sera inizia la Settimana Grande e Santa, in cui anche noi saremo testimoni dell’accoglienza del Salvatore a Gerusalemme, poi del Suo tradimento, della Crocifissione e Risurrezione dai morti. La festa di oggi è una grande festa perché prefigura il Regno di Dio. Infatti, le moltitudini di persone, a Gerusalemme, per un breve tempo, si lasciàrono conquistare da Gesu Salvatore, trattàndolo come un re dopo che ebbe compiuto il miracolo di risuscitare Lazzaro dai morti. La risurrezione di Lazzaro era stata molto importante perché erano passati quattro giorni dopo che Lazzaro era stato deposto nel sepolcro e, nel momento in cui la porta del sepolcro fu aperta, Lazzaro uscì vivo, ma essendo stato legato con lunghe bende di tela bianca, con cui gli Ebrei erano soliti legare i morti, che erano state incollate con mirra e cera al suo corpo, deve essere uscito fluttuando fuori dalla sepoltura, perché solo dopo che fu uscito il Salvatore chiese ai discepoli di slegarlo. Poi Lazzaro, il morto risorto, si sedette a tavola e mangiò con il Salvatore. Ecco perché c’era tanto stupore tra la gente.

Chi erano le folle che lo accolsero? Erano le moltitudini di persone riunite a Gerusalemme per celebrare la Pasqua ebraica. A quei tempi era consuetudine venire in pellegrinaggio da tutte le altre parti di Israele per celebrare la Pasqua; proprio come in questa settimana, ancora oggi, migliaia e migliaia di cristiani si rècano in pellegrinaggio a Gerusalemme. Questa entrata festante a Gerusalemme, che riunì il popolo in quell’occasione, viene ricordata ancora in ogni Divina Liturgia al momento dell’ “Heruvico”, durante il quale si canta l’inno “Noi che immaginiamo in silenzio i cherubini, e la Trinità vivificante…”, e il sacerdote esce tra i fedeli con i Sacri Vasi, su cui sono posti i Santi Doni del pane e del vino che poi, durante la Liturgia, diventeranno il Corpo e il Sangue del Salvatore nostro Gesù Cristo attraverso la santificazione dello Spirito Santo. È così che possiamo ricordare l’Ingresso a Gerusalemme, ad ogni Liturgia, quando si vede il sacerdote uscire con i Sacri Doni e venire in mezzo a voi fedeli, per poi tornare all’altare che è appunto Gerusalemme, il Santo Sepolcro del Signore Cristo.

La resurrezione di Lazzaro portò queste persone a ricevere il Salvatore Cristo con così tanta gioia, perché questo miracolo era stato compiuto davanti a tutti. Ricordiamo che, fino a quel momento, Cristo Salvatore aveva fatto miracoli in segreto, di nascosto, senza essere visto da tutti; a molti di coloro che sono stati guariti, Cristo Salvatore ha detto di non dire a nessuno del miracolo, perché non voleva che la gente lo ringraziasse e perché non era ancora giunto il momento della sua sepoltura.

Così le folle di Gerusalemme lo accolsero come un re e lo onorarono con quanto di meglio avevano. Uscirono con i fiori per onorarLo, stesero dei mantelli davanti al Salvatore che era seduto su un asinello, e il Salvatore camminò su questi mantelli, come si fa in occasione di grandi eventi importanti e sontuosi. Dobbiamo sapere che a quel tempo i vestiti delle persone erano molto preziosi. Vediamo nel Vangelo che i soldati romani, che non erano necessariamente persone povere, tirarono a sorte la camicia del Salvatore Cristo, in modo che uno di loro potesse prenderla. Quindi, all’epoca, quando qualcuno ti dava il suo mantello significava che ti stava facendo un onore molto grande. È come se noi oggi, in occasione di qualche celebrazione, accogliessimo i nostri governanti con il meglio che abbiamo. Alcuni hanno carrozze migliori, altri auto migliori, e purtroppo questi gesti di accoglienza non sono più compresi dai cristiani di oggi, essendo fraintesi e giudicati duramente. La folla di Gerusalemme accolse il Salvatore con una spontaneità, una naturalezza, una purezza e una gioia, come la santa gioia dei bambini che si donano completamente per compiacere qualcuno.

Dobbiamo anche pensare che, con questo miracolo della risurrezione di Lazzaro ben presente davanti agli occhi di tutti, il Salvatore sapeva che sarebbe arrivata la più grande aggressione del diavolo, che turbava le menti di Giuda il venditore e dei sacerdoti ebrei che ormai avevano deciso di uccidere non solo il Salvatore, ma anche Lazzaro. Da questo esempio capiamo e vediamo nella nostra vita che, quando compiamo buone azioni apertamente, sotto gli occhi di tutti, allora ci aggredìscono le peggiori tentazioni. Se, ad esempio, decidiamo di digiunare e diciamo a tutti quelli che ci circóndano quanto siamo bravi digiunatori, allora le tentazioni più grandi ci arriveranno da ogni parte intorno a noi. Se doniamo denaro ai poveri sotto gli occhi di tutti, allora arriveranno grandi tentazioni e prove. Ecco perché il Salvatore ci dice che quando facciamo del bene, la mano sinistra non sàppia cosa fa la destra, cioè che tutto deve avvenire in segreto.

Accogliamo dunque il Salvatore Cristo nei nostri cuori e nelle nostre case, con il meglio che abbiamo, offriamogli i doni che abbiamo e accompagnàmoLo per tutta questa settimana, cercando di rimanere con Lui, senza separarci. Per questo è bene digiunare questa settimana, perché il digiuno ci mostra che rimaniamo vicini al Salvatore sia nei momenti di gioia, come oggi nel giorno dell’ingresso a Gerusalemme, sia nei momenti di difficoltà, in occasione della sua cattura, sepoltura e poi risurrezione dai morti. Amen!

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ROMENO

Duminica a 6-a din Post – Intrarea in Ierusalim (Ioan 12, 1-17)

Suntem in duminica a sasea din Post, in Duminica Intrarii in Ierusalim. Incepand cu aceasta seara vom incepe Saptamana cea mare si sfanta, in  care vom fi si noi martori ai primirii  Mantuitorului Hristos in Ierusalim, apoi al vinderii, al rastignirii si Invierii Lui din morti. Sarbatoarea de astazi este un mare praznic imparatesc deoarece este ne prefigureaza Imparatia lui Dumnezeu prin faptul ca multimile de  oameni din Ierusalim s-au lasat pentru putin timp, cuceriti de Mantuitorul Hristos si L-au tratat ca pe un imparat dupa ce Acesta facuse minunea invierii lui Lazar din morti.  Invierea lui Lazar fusese atat de mare pentru ca trecusera patru zile de cand Lazar era ingropat in mormant, si in momentul in care s-a deschis usa mormantului, Lazar a iesit afara fiind viu, insa fiind legat cu fasii lungi de panza alba cu care se obsinuiau sa se lege mortii la evreii, care erau lipite cu miruri si ceara de corpul sau, probabil ca a iesit plutind in fata lumii, deoarece abia dupa ce a iesit  le-a cerut  Mantuitorul ucenicilor sa il dezlege. Apoi, Lazar, mortul inviat a stat la masa si mancat cu Mantuitorul. De aceea a fost uimirea atat de mare intre oameni.

Cine erau acele multimi de oameni care l-au primit? Era vorba de multumile de oameni adunate in Ierusalim pentru a sarbatori Pastele iudaic, in acele zile se obisnuiau sa se faca pelerinaje din toate celelalte parti ale Israelului pentru a sarbatori Pastele. Asa cum in aceasta saptamana mii si mii de crestini merg la Ierusalim in pelerinaj. Aceasta primire in Ierusalim pe care au facut-o oamenii adunati la acea vreme, este amintita si in cadrul fiecarei Sfintei Liturghii in momentul heruvicului, timp in care se canta „Noi care pe heruvimi cu taina inchipuim, si facatoarei de viata Treimi, intreit sfanta, cantare aducem, toata grija noastra acum de noi sa o lepadam” iar preotul ieste cu Sfintele Vase pe care sunt asezate Cinstitele Daruri de paine si vin care apoi, in timpul Liturghiei urmeaza sa devina Trupul si Sangele Mantutorului Iisus Hristos prin sfintirea prin Duhul Sfant. Asa puteam sa ne aducem aminte de Intrarea in Ierusalim, la fiecare Liturghie atunci cand vedeti preotul ca iese cu Cinstitele Daruri si vine printre dumneavoastra si apoi se intoarce catre altar care este de fapt Ierusalimul, mormantul cel Sfant al Domnului Hristos.

Pe acesti oameni i-a determinat sa il primeasca pe Mantuitorul Hristos cu bucurie atat de multa, invierea lui Lazar pentru ca aceasta minune fusese o minune facuta pe fata, in vazul tuturor. Ne amintim ca pana la acest moment, Mantuitorul Hristos obisnuia sa faca minunile in taina, in mod ascuns, fara sa fie in vazul tuturor, multora dintre cei vindecati Mantuitorul Hristos le spunea sa nu spuna mai departe despre minunea intamplata pentru ca nu cauta ca oamenii sa ii multumeasca si  pentru ca inca nu sosise vremea ingroparii Lui.

Asadar, multimile de oameni din Ierusalim L-au primit ca pe un Imparat si L-au cinstit  cu ce aveau ei mai bun. Au iesit cu flori in intampinare, au asternut haine inaintea Mantuitorului care era asezat pe un mic magarus, iar Mantuitorul a mers peste aceste haine, asa cum se face la evenimentele mari importante, fastuoase. Trebuie sa stim ca la vremea de atunci hainele oamenilor erau foarte valoroase, vedem  in Evanghelie ca pentru camasa Mantuitorului Hristos soldatii romani, care nu erau neaparat oameni saraci, au tras sorti ca sa ia vreunul dintre ei aceasta camasa. Asadar, cand cineva iti dadea haina lui de pe el insemna ca iti ofera mare cinste. Este ca si cum noi astazi, la vreo sarbatoare, ii primim pe ierarhii sau conducatorii nostri cu ce avem noi mai bun. Unii au carute mai bune, altii au masini mai bune, iar din pacate aceste gesturi de primire nu mai sunt intelese de crestinii de astazi, fiind gresit intelese si judecate aspru. Multimea din Ierusalim il primise pe Mantuitorul dintr-o curatie si bucurie spontana, fireasca, precum bucuria sfanta a unor copii care se daruiesc cu totul ca sa multumeasca cuiva.

Mai trebuie sa ne gandim ca odata cu aceasta minune a Invierii lui Lazar pe fata, in vazul tuturor, Mantuitorul stia ca avea sa vina si impotrivirea diavolului cea mai mare care i-a tulburat mintile lui Iuda vanzatorul si ale preotilor iudei care acum hotarasera sa il omoare nu doar pe Mantuitorul ci si pe Lazar. Intelegem din acestea si vedem in vietile noastre ca atunci cand facem fapte bune pe fata, in vazul tuturor, atunci vin si cele mai mari ispite pentru noi. Daca dintr-o data de exemplu, ne hotaram sa postim  si le spunem tuturor din jur cat de mari postitori suntem, atunci vin si ispite mari din jur. Daca donam bani la saraci, in vazul tuturor, atunci o sa vina si ispite si incercari mari. De aceea ne spune Mantuitorul ca atunci cand facem un bine sa nu stie stanga ce face dreapta, adica sa se petreaca totul in taina, in ascuns.

Asadar, sa il primim si noi pe Mantuitorul Hristos in inimile si casele noastre, cu ce avem noi mai bun, sa ii daruim din darurile pe care le-am primit si noi, si sa calatorim cu El in toata aceasta saptamana, incercand sa ramanem cu El, fara sa ne despartim. De aceea e bine sa postim in aceasta saptamana, pentru ca postul ne arata ca ramanem langa Mantuitorul si la vreme de bucurie, azi in ziua intrarii in Ierusalim, dar si la vreme de greutate, la prinderea, ingroparea si apoi la Invierea Sa din morti. Amin!

Bogdan Constantin

Bogdan Constantin