Comunità Ortodossa

Invito alla Grande Cena

ITALIANO / ROMENO
Il sacramento dell’Eucaristia nella Divina Liturgia ortodossa
Abbiamo sentito la necessità per la nostra comunità, di fare un po’ più di chiarezza sulla nostra fede ortodossa perché, nel complesso contesto in cui viviamo, possono capitare situazioni in cui ci viene rivolta la domanda: “Quali sono le differenze tra la fede ortodossa e quella cattolica?”, o addirittura ci si può imbattere in un atteggiamento relativistico del tipo: “Abbiamo lo stesso Dio, non c’è bisogno di approfondire”.


Va subito precisato che una maggiore chiarificazione della fede ortodossa non significa screditare la fede cattolica. Il rispetto per la libertà di fede di ciascuno è doveroso. Abbiamo bisogno di chiarimenti sulla nostra fede ortodossa solo per avere l’opportunità di viverla in modo più profondo, non per creare distanze e barriere tra le fedi cristiane.


Non potendo trattare tutti gli aspetti legati alla particolarità di ogni fede, dato lo spazio limitato a disposizione, evidenzierò gli aspetti che ci aiutano a comprendere meglio la Divina Liturgia (noi ortodossi chiamiamo la liturgia domenicale “Santa Liturgia” o “Divina Liturgia”, e non “messa”: anche le parole hanno la loro importanza) e in particolare il sacramento dell’Eucaristia.


Una delle differenze tra la liturgia ortodossa e quella cattolica è che nella liturgia cattolica il Signore si rende presente con il suo Corpo e il suo Sangue nel momento in cui il sacerdote pronuncia le parole con cui Cristo ha istituito il sacramento (“questo è il mio corpo”, “questo è il mio sangue”), mentre nella liturgia ortodossa quando, poco dopo, il sacerdore invoca la discesa dello Spirito Santo con la preghiera detta Epiclesi. Il rito romano include una piccola Epiclesi, che viene pronunciata poco prima delle parole di Cristo, ma viene considerata secondaria.


Nella liturgia ortodossa c’è dunque una consapevolezza molto più forte dell’opera dello Spirito Santo, del fatto che è lo Spirito Santo a santificare la Chiesa di Cristo, che Cristo stesso ha iniziato e continua la sua opera negli uomini dopo la Sua ascensione per mezzo dello Spirito Santo. È dunque la preghiera dell’epiclesi a perfezionare la trasformazione eucaristica. La Liturgia di San Giovanni Crisostomo, a questo proposito, è inequivocabile: “… e fa’ di questo pane il prezioso Corpo del tuo Cristo”.


L’insegnamento ortodosso è riassunto da San Giovanni Damasceno come segue: “Il pane e il vino sono trasformati nel Corpo e nel Sangue del Signore. E se chiedete come ciò avvenga, accontentatevi di sentire che avviene per mezzo dello Spirito Santo, così come per mezzo dello Spirito Santo il Signore ha formato un corpo a se stesso e in se stesso nella Santa Madre di Dio. Non sappiamo altro. Sappiamo solo che la Parola di Dio è vera, efficace e onnipotente, ma il modo non può essere investigato. Possiamo anche dire che, come nella natura fisica il pane mangiato e il vino e l’acqua bevuti si trasformano nel corpo e nel sangue di colui che mangia e beve, e non diventano per lui un secondo corpo oltre a quello che aveva prima, così il pane offerto e il vino e l’acqua diventano, per la chiamata e la discesa dello Spirito Santo, in un modo al di sopra della natura, il Corpo e il Sangue di Cristo non sono più due corpi ma uno stesso corpo”.


Nel rito cattolico i fedeli ricevono il Signore sotto la forma del pane azzimo (l’ostia), e solo i sacerdoti anche sotto la forma del vino, il che dà l’impressione di un diritto privilegiato del sacerdote. Nella Chiesa ortodossa, invece, sia il sacerdote che i fedeli partecipano al Corpo e al Sangue del Salvatore mangiando pane lievitato e vino, offerti dagli uomini in sacrificio.


Un’altra differenza è che la Chiesa cattolica romana fa uso di pane azzimo o lievitato a seconda dei “riti” (occidentale o orientale), mentre la Chiesa ortodossa insiste sul mantenimento dell’antica Tradizione, mostrando su questo punto una certa intransigenza (poiché gli elementi da consacrare sono di importanza fondamentale nell’Eucaristia). Poiché il pane azzimo non richiede preparazioni speciali durante il rito eucaristico, l’intera fase preparatoria della Presentazione dei doni (Proscomidia) è stata perduta nel rito romano. In tal modo, i fedeli vengono privati dell’antica usanza ecclesiastica di commemorare i membri della chiesa, vivi e defunti, e pregare che i loro peccati vengano lavati nel Sangue di Cristo, mentre le particole di pane offerte per loro vengono immerse nel calice eucaristico.
Con le recenti riforme della Chiesa Cattolica il digiuno eucaristico si è ridotto a una singola ora di astinenza da cibi e bevande, eccettuata l’acqua. Nella Chiesa ortodossa, dove l’antica pratica è invece rimasta immutata, chi desidera partecipare alla Comunione deve essere digiuno dalla mezzanotte precedente. Nel caso di Liturgie vespertine (permesse dalle rubriche ortodosse solo quando la Liturgia si fonde con il Vespro e nella Liturgia dei Presantificati celebrata in alcuni giorni della Grande Quaresima), si dovrebbe ugualmente digiunare dalla mezzanotte, ma in certi casi viene tollerato un digiuno di otto ore.
Ecco perché, come cristiani ortodossi, non possiamo partecipare alla Comunione della Chiesa cattolica. Un ortodosso che partecipa alla Comunione in una chiesa cattolica, non comprende cosa sia l’unità della Chiesa, né il senso profondo della liturgia ortodossa. Chi comprende in profondità il carattere della liturgia ortodossa non ha motivo di sperimentare la Comunione in entrambe le chiese. Del resto, i sacerdoti e i vescovi della Chiesa ortodossa lo fanno. La comunione con altre fedi cristiane avviene solo nella preghiera, nella misericordia e nell’amore per l’umanità, non nell’Eucaristia.


Dobbiamo quindi comprendere razionalmente la nostra partecipazione alla Divina Liturgia. Spesso tendiamo a considerare troppo rigorose certe disposizioni della Chiesa, ma queste disposizioni sono state decise da uomini santi perché sono spiritualmente utili e sulla base di una grande esperienza della vita spirituale. Se fossimo invitati a un banchetto di un imperatore o di un re terreno, ci prepareremmo con qualche giorno di anticipo e il giorno dell’evento non mangeremmo certamente nulla, per dedicarci interamente a quel banchetto. Così dovremmo fare nel caso della Divina Liturgia, che è il Grande pranzo a cui l’Imperatore Divino ci chiama.

Padre Bogdan Constantin Dincă

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Taina Sfintei Împărtășanii în Biserica Ortodoxă

Am considerat că este necesar pentru comunitatea noastră să aducem o clarificare mai bună asupra credinței noastre ortodoxe deoarece în contextul complex în care trăim, pot exista situații în care suntem abordați cu întrebarea “ce diferențe există între credința ortodoxă și cea catolică”, sau chiar putem întâlni o atitudine relativistă de tipul “Avem același Dumnezeu deasupra noastră, nu e nevoie să cercetăm mai mult”. 
Așadar, se cuvine să stabilim de la început că o mai bună clarificare asupra credinței ortodoxe nu înseamnă discreditarea credinței catolice. Nicidecum. Se cuvine a purta respectul pentru libertatea fiecăruia de credință. Avem nevoie de clarificarea credinței noastre ortodoxe doar ca să putem avea ocazie de adâncire, de sporire în profunzimea ei, nu de a crea distanțe și bariere între credințe creștine. 
Deoarece nu putem aborda toate aspectele legate de particularitatea fiecărei credințe în parte, dat fiind spațiul restrâns disponibil al acestui material, vom puncta aspecte care ne ajută să înțelegem mai bine Sfânta Liturghie. In primul rand, e important sa intelegem ca noi ortodocsii numim Liurghia cu numele „Sfanta Liturghie” sau „Dumnezeiasca Liturghie”, si nu Messa. Termenul de Messa este folosit doar de catre catolici in sens larg pentru multe dintre slujbele religioase. 
 Părintele Dumitru Stăniloae ne spune că diferenta intre Liturghia ortodoxa si cea catolica este ca in Liturghia ortodoxa Domnul se face prezent cu Trupul si Sangele Sau prin chemarea Sfantului Duh, pe cand in cea catolica prin cuvintele: "Luati, mancati., Beti dintru acesta toti". In liturghia catolica nu se afirma decat o legatura prin amintire, nu prin Duhul Sfant, intre ceea ce s-a facut la Cina cea de taina si ceea ce se face acum. Nu se afirma lucrarea prezenta a Duhului Sfant. Pe cand in Ortodoxie, credinta in lucrarea prezenta a Duhului Sfant, care prelungeste prezenta si lucrarea lui Hristos este foarte puternica. Este puternica credinta in Duhul Sfant ca Persoana distincta, si in lucrarea Lui mereu prezenta in orice timp. Se tine seama de faptul ca Hristos si-a inceput si-si continua lucrarea in oameni, dupa inaltare prin Duhul Sfant. Catolicismul sustin impartasirea credinciosilor numai sub chipul azimei, lasand numai preotilor impartasirea si sub chipul vinului, ceea ce da impresia unui drept privilegiat al preotului. Pe cand, in Biserica Ortodoxa, atat preotul cat si credinciosii se impartasesc din Trupul si Sangele Mantuitorului, preschimbat din painea dospita si vinul adus de oameni ca jertfa pentru slujire. 

Invatatura ortodoxa este rezumata de Sfantul Ioan Damaschin astfel: "painea si vinul se prefac in Trupul si Sangele Domnului. Iar de intrebi de modul cum se face aceasta, multumeste-te sa auzi ca prin Duhul Sfant, asa tot cum prin Duhul Sfant si-a format Domnul Sie-si si in sine trup din Sfanta Nascatoare de Dumnezeu. Mai mult nu stim. Stim numai ca Cuvantul lui Dumnezeu este adevarat si efectiv si atotputernic; cat despre mod, el este nepatruns. Mai putem spune ca, precum in natura fizica painea se transforma prin mancare, iar vinul si apa, prin bautura, in trupul si sangele celui ce mananca si bea si nu-i devine un al doilea trup pe langa cel ce-l avea inainte, tot asfel, painea punerii inainte si vinul si apa se prefac, prin chemarea si coborarea Duhului Sfant, in chip mai presus de fire; in Trupul si Sangele lui Hristos si nu mai sunt doua trupuri, ci unul si acelasi".

De aceea, noi ca si crestini ortodocsi, nu ne putem impartasi in biserica catolica. Daca un ortodox s-ar mpartasi in biserica catolica, ar face-o discreditand adevarul liturghiei ortodoxe. Un om care intelege caracterul deplin al Liturghiei noastre ortodoxe, nu are de ce sa experimenteze impartasirea in ambele biserici, deoarece nici preotii si nici intaistatatorii Bisericii Ortodoxe nu fac asta. Comuniunea doar de rugaciune cu celelalte credinte exista doar la nivelul milei si dragostei pentru omenire dar nu si la nivelul euharistic.

Asadar, este nevoie sa intelegem si rational participarea noastra la Sfanta Liturghie, pentru ca in general avem tendinta de a socoti prea riguroase anumite randuieli ale Bisericii, insa aceste randuieli au fost gandite cu multa truda, dupa multa experienta de viata, iar ele au rol practic. Daca am fi invitati la o masa festiva a unui imparat sau rege pamantesc, ne-am pregati cu cateva zile inainte, iar in ziua evenimentului cu siguranta nu am manca nimic, ca sa ne dedicam cu totul acelei mese festive. Asa se cuvine sa facem si in cazul Liturghiei, care este Masa cea mare la care ne cheama Imparatul Dumnezeiesc. 
Bogdan Constantin

Bogdan Constantin