«È questo il giorno che ha fatto il Signore, rallegriamoci ed esultiamo in esso». Cosi cantiamo nella notte di Pasqua e i nostri cuori sono pieni di una santa gioia perché, risuscitando, Cristo da anche a noi la certezza della risurrezione. Perciò cantiamo ripetutamente durante tutto il periodo pasquale: «Il Cristo è risorto dai morti, con la sua morte calpestando la morte e ai morti nei sepolcri donando la vita». E nella stessa notte di Pasqua testimoniamo con i nostri canti che «ora tutto si riempie di luce: il cielo, la terra, gli inferi», perché «risorgendo dalla tomba, come aveva predetto, Cristo ci ha donato la vita eterna». Per quaranta giorni, fino all’Ascensione, al posto di qualsiasi saluto trasmettiamo ai fratelli che incontriamo la grande novità: «Cristo è risorto», e loro confermano con lo stesso entusiasmo: «È veramente risorto!» Un altro canto del canone della Risurrezione ci esorta cosi: «Irradiamo gioia per questa festa, abbracciamoci gli uni gli altri, chiamiamo fratelli anche coloro che ci odiano, perdoniamo tutto per la Risurrezione»