Cristo risorto, il vincitore della morte
Dati i tempi in cui viviamo, il tema di questo numero della nostra rivista non poteva che essere la pace. Sto scrivendo questo mio ultimo editoriale quale vostro parroco mentre nel mondo ci sono tante, troppe guerre in corso, tra le quali una non lontano da noi, in Ucraina. Una guerra fratricida, inconcepibile tra fratelli dello stesso sangue e con la stessa fede cristiana ortodossa. Siamo tristi e preoccupati per la minaccia più grande della storia: una guerra nucleare che potrebbe distruggere il nostro pianeta. Perché siamo arrivati a questo punto? Perché, come per la recente pandemia, la stragrande maggioranza dei cristiani vivono nella paura, dimenticando Dio, il suo più grande comandamento, l’amore, e la pace che il suo Figlio Unigenito è venuto a portarci. “Pace” è la prima parola che Cristo ha pronunciato dopo la sua risurrezione e con essa ha allontanato dai suoi discepoli la paura: “La sera di quello stesso giorno, il primo dopo il sabato, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per paura dei Giudei, venne Gesù, si fermò in mezzo a loro e disse: Pace a voi!” (Gv 20,19).